Nell'aprile del 1927 Chiang Kai-shek, in combutta con potenze imperialiste e borghesia compradora cinese, scatena la repressione contro i comunisti a Shanghai sancendo la fine del primo Fronte Unito rivoluzionario.
Una intera generazione di rivoluzionari comunisti viene spazzata via. Cade sotto i colpi dello squadrismo del Kuomintang tutto un reticolo di organizzazioni, leghe, sindacati e associazioni sorte dal 1921 nelle città come nelle campagne per opera di militanti e dirigenti del giovane partito comunista.
Questa pagina di violenza è all'origine di una riflessione all'interno del Partito - soprattutto per merito di Mao Zedong - che si rivelerà decisiva per il futoro della rivoluzione cinese: l'assoluta impreparazione militare dei comunisti ha reso fragile tutta l'organizzazione, privandola di ogni capacità di risposta di fronte ad un attacco feroce.
Così scriverà Mao dieci anni dopo a proposito del Partito comunista:
"Non comprese l’eccezionale importanza della lotta armata in Cina, non si occupò seriamente della preparazione alla guerra e dell’organizzazione dell’esercito, e non diede particolare importanza allo studio della strategia e della tattica militare. Durante la Spedizione del nord, trascurò di guadagnare alla propria causa l’esercito e, per contro, concentrò unilateralmente i suoi sforzi sul movimento di massa, con il risultato che tutto il movimento di massa crollò nel momento stesso in cui il Kuomintang divenne reazionario"
Il 1° agosto del 1927 a Nanchang parte delle truppe rivoluzionarie impegnate nella Spedizione al Nord - lanciata nel 1925 da Sun Yat-sen - si ammutinano per non partecipare alla repressione anticomunista e sotto la direzione di Zhou Enlai e Zhu De danno vita al primo nucleo dell'Esercito Rosso.
E il 1° agosto di quest'anno il Partito comunista cinese e il governo della Repubblica Popolare cinese, nel celebrare l'anniversario, hanno nuovamente sottolineato lo stretto legame tra Partito ed esercito e rivendicato la natura anche politica di quest'ultimo. Queste sono state le dichiarazioni di Wang Yongsheng, responsabile del Dipartimento politico generale dell'Esercito Popolare di Liberazione:
"L'Esercito Popolare di Liberazione è stato fondato dal Partito comunista cinese e sotto la sua direzione. Il controllo assoluto del PCC sull'esercito è il sistema e il principio fondamentale dell'esercito. [...] Il nostro esercito appartiene al Partito, e appartiene ugualmente al Paese e al popolo".
Diego A. Bertozzi
Una intera generazione di rivoluzionari comunisti viene spazzata via. Cade sotto i colpi dello squadrismo del Kuomintang tutto un reticolo di organizzazioni, leghe, sindacati e associazioni sorte dal 1921 nelle città come nelle campagne per opera di militanti e dirigenti del giovane partito comunista.
Questa pagina di violenza è all'origine di una riflessione all'interno del Partito - soprattutto per merito di Mao Zedong - che si rivelerà decisiva per il futoro della rivoluzione cinese: l'assoluta impreparazione militare dei comunisti ha reso fragile tutta l'organizzazione, privandola di ogni capacità di risposta di fronte ad un attacco feroce.
Così scriverà Mao dieci anni dopo a proposito del Partito comunista:
"Non comprese l’eccezionale importanza della lotta armata in Cina, non si occupò seriamente della preparazione alla guerra e dell’organizzazione dell’esercito, e non diede particolare importanza allo studio della strategia e della tattica militare. Durante la Spedizione del nord, trascurò di guadagnare alla propria causa l’esercito e, per contro, concentrò unilateralmente i suoi sforzi sul movimento di massa, con il risultato che tutto il movimento di massa crollò nel momento stesso in cui il Kuomintang divenne reazionario"
Il 1° agosto del 1927 a Nanchang parte delle truppe rivoluzionarie impegnate nella Spedizione al Nord - lanciata nel 1925 da Sun Yat-sen - si ammutinano per non partecipare alla repressione anticomunista e sotto la direzione di Zhou Enlai e Zhu De danno vita al primo nucleo dell'Esercito Rosso.
E il 1° agosto di quest'anno il Partito comunista cinese e il governo della Repubblica Popolare cinese, nel celebrare l'anniversario, hanno nuovamente sottolineato lo stretto legame tra Partito ed esercito e rivendicato la natura anche politica di quest'ultimo. Queste sono state le dichiarazioni di Wang Yongsheng, responsabile del Dipartimento politico generale dell'Esercito Popolare di Liberazione:
"L'Esercito Popolare di Liberazione è stato fondato dal Partito comunista cinese e sotto la sua direzione. Il controllo assoluto del PCC sull'esercito è il sistema e il principio fondamentale dell'esercito. [...] Il nostro esercito appartiene al Partito, e appartiene ugualmente al Paese e al popolo".
Diego A. Bertozzi
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