RIFLESSIONI A MARGINE DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE HU JINTAO IN OCCASIONE DEL 90° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL PARTITO COMUNISTA CINESE


venerdì 30 dicembre 2011

"Il RISVEGLIO DEL DRAGO. UN BRESCIANO RACCONTA LA CINA": LA RECENSIONE SU BRESCIAOGGI

Nel lavoro si ricostruiscono le trasformazioni della nazione.
(Bresciaoggi, 29 dicembre 2011, pag. 39)
di Elia Zupelli

Una questione geopolitica cinese ... per una firma d'inchiostro bresciano. Quello di Diego Angelo Bertozzi, protagonista di una escursione saggistica nel passato, che mira a comprendere i motivi del presente e postulare gli scenari del futuro. Snocciolandoli attorno ad un epicentro geografico e culturale ben preciso: la Cina, ovvero un miliardo e più di teste che cooperano al più grande fenomeno di sviluppo economico e strategico dell'era contemporanea. Laddove prosperità crescente e peso sullo scacchiere politico internazionale in aumento esponenziale, sommati a un'eredità storica ricca e controversa, ne fanno un caso globale dalla portata unica.

Per questo, nel nuovo volume "Il risveglio del Drago. Politiche e strategie della rinascita cinese" - edito da Edizioni all'Insegna del Veltro di Parma, in collaborazione con l'Isag - l'approfondita indagine storiografica assume la funzione di un vademecum esteso, utile per comprendere appieno il simbolico "clou" delle 205 pagine ... il discorso tenuto dal presidente della Repubblica Popolare Hu Jintao lo scorso primo luglio, durante le cerimonie celebrative per io 90° anniversario della nascita del Partito comunista cinese.

Che sfila al capolinea di due saggi analitici tra puzzle politico, riflessione storica e autografi bresciani: il primo infatti - "Ci siamo levati in piedi! Il Partito comunista cinese tra nazione e rivoluzione" - porta la firma proprio di Bertozzi, autore classe 1973 già di recente all'opera con "La Cina da impero a nazione"; il secondo, invece, muove dal metaforico titolo "Gli artigli del Drago" ed è curato dal giornalista perugino Andrea Fais, altrettanto attivo nelle ricerche legate a questioni internazionali e geostrategiche. Ne risulta un classico lavoro a quattro mani, ma con un centro nevralgico unico e bello cerchiato di fluo. O meglio, di rosso Mao: a partire dal versante "bresciano" del libro, che scandaglia l'epopea del movimento rivoluzionario e di liberazione nazionale cinese zoomando su snodi storici militari: dalle guerre d'oppio all'antimperialismo per approdare alle nuove vie della modernizzazione.

giovedì 1 dicembre 2011

La parola ai lettori

Proponiamo qui altri tre commenti dei molti pareri pervenutici dai primi lettori del libro, che ringraziamo per aver scelto senza esitazione di ordinare Il Risveglio del Drago. Politica e strategie della rinascita cinese.








Non è semplice cercare di dibattere con chi non è quotidianamente dentro le questioni e le problematiche del mondo cinese; Il sottoscritto, nel suo pur breve soggiorno nel ‘paese di mezzo’ ha avuto modo di apprezzare ciò che è la Cina oggi, ma – purtroppo – i più vengono totalmente travolti dai preconcetti e dalle false informazioni che pressoché tutti i media mainstream nostrani, senza eccezione di ideologia e schieramento partitico, ci propinano ogni qualvolta le circostanze richiedono di trattare il mondo-Cina. Basti pensare, tanto per rimanere agli ultimissimi anni, alla questione tibetana, al problema uiguro o dei diritti umani che verrebbero violati dalla ‘terribile dittatura’ comunista. E che dire poi della questione economica? Quanto spesso ci sentiamo dire ‘i cinesi ci invadono con le loro merci di infima qualità, i cinesi copiano i marchi occidentali, i cinesi fanno lavorare gli operai 20 ore al giorno per una paga misera ecc …’? Partendo da quelli che furono i sintomi dell'agonia e del successivo crollo dell'Impero e arrivando sino al discorso del presidente Hu Jintao in occasione del 90° anniversario della nascita del PCC, Il Risveglio del Drago, grazie alla precisione, alla competenza dei pur giovani autori, alla ricchezza di dati e notizie, ma tuttavia semplice nella lettura, è vivamente consigliato proprio a chi è imbevuto, suo malgrado, dalla propaganda occidentale, e permette di far luce sulle dinamiche politiche, economiche, storiche, geopolitiche e culturali di un mondo in rapidissima ascesa e con cui, volenti o nolenti, ci si dovrà confrontare sempre di più e in maniera totalmente diversa di come accade oggi. Come disse Mao: ‘Per oltre un secolo i nostri antenati non hanno mai cessato di intraprendere ostinate lotte contro gli oppressori interni e stranieri, compresa la Rivoluzione del 1911 guidata da Sun Yat-Sen …. Noi ci siamo levati in piedi

(Denis Serravalle, Torino)



Un testo di spietata oggettività, da leggere assolutamente per chi vuole conoscere la lunga marcia del gigante orientale

(Gaetano Manuel Guzzo, Cosenza)




‘Il pericolo giallo’: propaganda e mistificazione mediatica, sempre alla portata dei mai-sazi-d’ignoranza, ‘Ubermenschen da circolino’ dell’occidente democratico. Spaventati, intimoriti, ostili, innanzi all’avanzata del colosso socialista asiatico. Il Risveglio del Drago, rappresenta letteralmente una ventata d’aria fresca in questo torbido clima di distorsione informativa, fobie ingiustificate e sistematico terrorismo psicologico, volto a demonizzare la Repubblica Popolare Cinese. Nonostante l’arduo compito, gli autori si dimostrano all’altezza della prova, riuscendo, anche grazie all’ausilio di innumerovoli testi e dati autorevoli, a ripercorrere i punti cardine, i nodi nevralgici della ‘Rinascita Cinese’. Dalla lotta nazionale contro il colonialismo, fino ai recenti sviluppi internazionali e alle conquiste di carattere sociale ed economico; dal maosimo, al socialismo di mercato; dai critici rapporti con l’Unione Sovietica, fino al ristabilito asse sino-russo e alle nuove relazioni strategiche (BRICS, SCO...): dalla tragedia di un Impero Celeste umiliato e condannato al decadimento, al consolidato ruolo di potenza mondiale in continua crescita, fulcro di un nascente ordine multipolare. Analisi politica, storica e geopolitica, si fondono omogeneamente per dare vita a questa coinvolgente ed esaustiva opera a quattro mani; una lettura che, nell’attuale contesto storico, risulta più che mai doverosa!

(Giacomo Iarrobino, Livorno)